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Domani a Las Vegas seconda sfida tra Wilder e Fury
Domani notte al MGM Grand di Las Vegas andrà “in onda” il secondo tempo della sfida tra Deontay Wilder e Tyson Fury, valevole per il titolo dei massimi WBC. Un combattimento che non esclude, anzi certifica, la possibilità di un terzo match tra i due comunque vadano le cose. Un amarcord che ci fa andare lontano nel tempo ricordando Mouhammed Alì vs Joe Frazier e prima ancora un Floyd Patterson vs. Johansson. Come si ricorderà nel match precedente tra Wilder e Fury la parità trovò pareri discordi, ma non più di tanto. Oggi le scommesse si smentiscono una con l’altra e a tenere banco sembrerebbe la vittoria dell’inglese, anche se il campione ha dalla sua quella incredibile potenza che può risolvere la contesa in ogni momento. Molti ricordano l’ultimo round del precedente match a Los Angeles, quella combinazione di “gancio sporco” sia di destro che di sinistro apparve devastante nell’esecuzione, ma non nella soluzione. Indubbiamente i due punti servirono a Wilder a salvare il risultato in extremis, ma suonano anche come campanello d’allarme che nulla è sicuro tra i due. Fury ad onor del vero recuperò subito dopo il conteggio, Wilder nell’ultimo minuto sembrò affaticato e come non poteva esserlo dopo 12 round tirati. Non è solo la potenza a tenere in bilico il match, ma anche il fatto che Wilder sembra migliorare nelle rivincite come dimostrano le sfide contro Luis Ortiz. C’è anche da considerare il fatto che nell’ultimo match contro lo svedese Otto Wallin l’inglese non abbia molto convinto, ma conoscendolo si può anche sospettare di aver preso sottogamba l’avversario. Fin qui il ragionamento sembra favorevole al campione. Andando a spulciare la realtà c’è da evidenziare che lo sfidante dal lato tecnico è certamente superiore e più veloce. Deve evitare la sua indole “sorniona” che qualche volta gli fa abbassare le braccia in segno di sfida, atteggiamento molto pericoloso contro un soggetto come Wilder, che grazie alla sua visita romana ha aumentato il numero di estimatori.